Mohamed Jama Salad

Mohamed Jama Salad, Neurochirurgo, Docente e Presidente della Puntland State University.

Il Dr. Mohamed Jama Salad già dagli anni ’80 si occupa dell’epilessia e della chirurgia per il trattamento di questa patologia. Attualmente collabora con il gruppo della I Divisione di Neurochirurgia dell’Ospedale Bellaria di Bologna. Dal 2000 è tornato in Somalia e opera nell’ospedale di Galkayo (Puntland, Somalia) dove, in mezzo a incredibili difficoltà, combatte quotidianamente l’epilessia. Qui a Galkayo, nel nord-est della Somalia, il Dr. Mohamad Jama Salad ha creato una facoltà di medicina, che porta avanti numerose ricerche sia nelle neuroscienze che in vari campi della medicina e dell’ingegneria. A Galkayo è presente l’unico centro per l’epilessia della Somalia che riceve molti pazienti da tutto il Corno d’Africa, compresa Etiopia e Djibouti. Il centro ha in dotazione l’unico apparecchio per l’encefalogramma presente in tutta la Somalia.

Ricerche

L’epilessia è riconosciuta come un problema sanitario globale. WHO (World Health Organization), ILAE (International League Against Epilepsy) e IBE (International Bureau for Epilepsy) hanno lo scopo di portare in evidenza il problema dell’epilessia. Nel mondo attualmente ci sono quasi 50 milioni di persone con epilessia, e l’85% di queste persone vivono in paesi in via di sviluppo. Qui, l’incidenza dell’epilessia è superiore rispetto ai paesi sviluppati, e il 90% dei pazienti epilettici non ricevono una terapia adeguata.

I casi di epilessia e di patologie neuropsichiatriche è in crescente aumento in paesi come la Somalia, che ormai da anni, ovvero dall’inizio della guerra civile nel 1991, sono costretti a vivere in uno stato perenne di guerra e atroce violenza. Questo è uno dei tanti problemi derivati dalla tragedia del conflitto somalo, che la scienza ha il compito di affrontare. Le tragiche esperienze che costellano la vita degli abitanti della Somalia hanno prodotto e continueranno a produrre continui traumi che, a breve e lungo temine, si traducono in vere e proprie patologie neurologiche e psichiatriche. Infatti, dall’inizio della guerra civile in Somalia, sono pochissimi i medici che hanno potuto ricevere con continuità una seria formazione professionale, e ciò ha avuto un impatto negativo sia sulla perfomance che sull’etica dei medici praticanti. Inoltre, l’assenza di nuovi medici laureati fa sì che operatori privi di addestramento operino senza regole e controllo.

In Somalia non ci sono sufficienti dati epidemiologici sull’epilessia. I pazienti epilettici in Somalia costituiscono un gruppo molto vulnerabile, e l’epilessia ha un impatto molto più grave sui bambini e sugli adolescenti. È molto difficile arrivare ad una diagnosi corretta di epilessia e la mancanza di informazione della popolazione generale fa sì che i pazienti con epilessia vengano discriminati e isolati dalla società. I medici somali sono costretti a fronteggiare il crescente numero di casi con una incredibile scarsità di mezzi.

Interesse

L’investimento in progetti che sostengono la scienza e gli scienziati in paesi del terzo mondo è un interesse primario dell’Associazione Scienza per Amore. Il potenziamento e la creazione di realtà scientifiche autosufficienti rappresenta uno dei massimi contributi alla sopravvivenza, allo sviluppo e alla crescita dei popoli. La tragedia della Somalia offre in questo senso numerose opportunità di operare per sostenere e migliorare la qualità della vita della popolazione.

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